destionegiorno
Trascorsa luce di tiepide stagioni
avevano posato scenari di pace
sul mio orizzonte.
Ma una tempesta boreale
sciolse lo scrigno di cera
che custodiva, inutile barriera,
il miele infinito del tuo alveare.
Ti misi collane d’aurora sui seni... leggi...
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Perla dei miei abissi,
pulsante d’aurore,
rinnovi il fervore
di mille tempeste
quando siedi con grazia,
di Vergine dolorosa
e porgi, incurante,
dal vestito aderente,
il cigno bruno del lago
brillante di rugiada.
Labbra di rosso, ferite,... leggi...
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Vaporosi sospiri di nebbia
penetrano lame di sole sbiadito
sulle corolle d’un topinambur intorpidito
sbucato per caso sugli argini del fosso.
Mentre segue il frenetico volo
d’un’ape inebriata dai mosti in fermento
per copulare, nello spasimo... leggi...
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La tua solitudine schiva
porta la maschera increspata di desiderio
nella sofferta recita remissiva
di un albergo a ore.
Posando nuda sui cartelloni estivi
appesi agli angoli
del mio museo sentimentale
dove un paggio timido punta l‘obiettivo... leggi...
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Respiravo, estasiato,
L’essenza d’eucalipto
che portavi nei capelli
mentre ballavi
sopra il mio petto,
la danza dei sette veli
Oh, principessa d’Israele
Venivano rapite,
nelle ricchezze della notte,
le magiche movenze
del tuo corpo... leggi...
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Invecchio ogni giorno
con un sentimento
di vacanza nel cuore
perpetua e ignava.
Non volendomi né bene né male,
e non voltandomi
se qualcuno mi chiama.
Come un sonnambulo che si sveglia
ignaro nel suo letto
dopo aver attraversato indenne
un... leggi...
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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilità o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla. |
mario conti
Regalami un fiore proibito
come fossi il tuo amante,
profondo e disinibito
con le labbra del paradiso
che raccoglie estasiato
il brivido sensuale
della rosa umida del prato.
Regalami un fiore
nel fuoco elettrico d’una sfera
lanciata nello spazio
dentro cellule di miele.
Ti regalerò un cielo,
da scrutare ogni sera,
il baluginio d’un astro
in polvere di vetro
che traccia la via lattea
sulle tue natiche di madreperla
e tumultuoso affonda
seguendo il dolce pendio
nel rossore ambrato di fragola.
Ti regalerò il brivido increspato
del garofano vermiglio
dove la luce sfocia
il suo toro fiammante
penetrando la tua sete
con lacrime gioiose
fino alle radici dell’acqua,
che spegne, in un afflato,
le vene incendiarie
sulle mie stelle dissanguate
Regalami la rosa tiepida del prato
come fossi il tuo amante proibito
per scoprire nel responso
infiniti orgasmi
e intermittenti miraggi
che disperdono,
i suoi petali languidi,
nella luna dei venti
illuminando un garofano viola
nel dischiuso umore
della cometa boreale. |
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